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Di Girolamo Editore

Trapani 2014

pp. 196

Eu. 15,00

Andrea Meccia

Mediamafia

Cosa Nostra fra cinema e TV

 

Dal saggio introduttivo di Umberto Santino:

In uno scritto sul cinema del 1963 Leonardo Sciascia scriveva: “… lo spettatore è portato a chiedersi non più che cosa è la mafia, ma che cosa la mafia non è”. Il film era Mafioso di Alberto Lattuada, con Alberto Sordi, e lo scrittore, che era solito avvertire: “se tutto è mafia, niente è mafia”, riteneva fuorviante dare un’immagine totalizzante del fenomeno mafioso. Da allora la mafia è stata uno dei soggetti più frequentati dal cinema e dalla televisione, con rappresentazioni spesso non condivisibili. Si va dal western nostrano come In nome della Legge di Pietro Germi, all’apologia come nella saga de Il Padrino di Coppola, al cinema di impegno civile, dal Salvatore Giuliano di Francesco Rosi a I cento passi di Marco Tullio Giordana, al cinema satirico, da Roberto Benigni a Woody Allen, mentre la televisione ha sfornato la serie de La piovra e gli sceneggiati in cui i padrini sembrano degli eroi e riscuotono il consenso degli spettatori. Questo libro ripercorre la storia della mafia e delle sue rappresentazioni, scalzando stereotipi, ponendo problemi e suscitando interrogativi. proprio per questo è uno strumento utile per conoscere e per capire.