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PROGRAMMA ATTIVITA’ 2022-2023

 

Anche quest’anno, la  Rete di scuole Nomafiamemorial@school desidera coinvolgere gli  Istituti di ogni ordine e grado della Città metropolitana di Palermo, della Regione Sicilia e di  tutte le altre regioni italiane, ma in particolar modo quelli aderenti alla propria rete, in una serie di iniziative che mirano a  diffondere la cultura della cittadinanza attiva, la passione per lo studio della storia e  contribuire a rafforzare le capacità di collaborazione tra le varie realtà scolastiche. La rete è animata dai docenti delle scuole aderenti e l’adesione è sempre possibile e gratuita.

I docenti volontari che collaborano dentro la rete Nomafiamemorial@school propongono quest’anno una serie di attività, dedicate sia alle alunne e agli alunni che ai docenti tutte e  tutti, che ci auguriamo vivamente possano sostenere nell’insegnamento della disciplina storica, ma anche in generale  nelle attività di Educazione Civica. Per questo vi chiediamo di darne diffusione nella scuola.

Tra i percorsi che saranno certamente avviati durante quest’anno scolastico 2022/2023 figurano:

Proposte attività per alunni

  1. Laboratorio di lettura interscuola “Insieme con Rita Atria” in collaborazione fra classi e scuole.  Le classi coinvolte, coordinate dalla professoressa Mirella Buttitta del Liceo Regina Margherita,  leggeranno il testo Io sono Rita,  scritto da Giovanna Cucè, Nadia Furnari e Graziella Proto, edito da Marotta&Cafiero, e si confronteranno sull’esperienza.

Per dettagli e informazioni scrivere a  m.buttitta63@gmail.com

Per aderire compilare il seguente modulo: https://forms.gle/T13BJX4HEwPE5rEt9

    2.  Partecipazione al progetto La Tua Città in una foto. Intere classi o gruppi di alunni, coordinati da un/a  docente, dopo aver discusso di un aspetto della città (ad es.  gestione rifiuti, traffico stupefacenti, servizi di mobilità, etc.)  effettueranno delle foto e sceglieranno le migliori da stampare nel formato 30×20 per presentarle al gruppo di coordinamento del progetto e durante l’incontro finale che si terrà in primavera al  No mafia Memorial.

Per dettagli e informazioni scrivere a:

Per aderire compilare il seguente modulo: https://forms.gle/T13BJX4HEwPE5rEt9

  1. Progetto Raccontare Palermo:  le classi o gruppi di alunni, coordinati da una/un docente, dopo aver ricevuto una formazione su come raccogliere fonti orali, individueranno testimoni privilegiati o persone che hanno vissuto gli anni delle stragi di mafia (parenti, genitori, docenti etc.),  per effettuare delle interviste video  o delle interviste audio, da trasformare in podcast. Sia i video che i podcast saranno inseriti su un repository per creare un  Archivio della memoria di Palermo nel No mafia Memorial. Si prevede una manifestazione finale per  condividere parte del materiale raccolto.

Per dettagli e informazioni scrivere a:

  1. Progetto in Rete con scuole del territorio nazionale Costruire una Cittadinanza attiva e consapevole: Gemellaggio per conoscere il territorio e progettare bellezza. Il progetto nasce dalla consapevolezza che è possibile contrastare l’illegalità e il fenomeno mafioso partendo dalle aule scolastiche di ogni ordine e grado.  Il progetto si propone di perseguire una solida cultura antimafia  tramite un percorso di gemellaggio tra due classi parallele di qualsiasi Istituto scolastico del territorio italiano, dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado: bambine e i bambini, ragazze e ragazzi possono essere i protagonisti di piccoli cambiamenti, lavorando insieme a coetanee e coetanei di altre scuole e realtà territoriali per un’esperienza di democrazia esperita, sviluppando il pensiero creativo e critico, in scambio e condivisione di idee al fine di raggiungere traguardi formativi significativi.

Per partecipare o per chiarimenti scrivere a: Adriana Saieva adri.saieva@gmail.com

Per aderire compilare il seguente modulo: https://forms.gle/T13BJX4HEwPE5rEt9

  1. Progetto Adotta una mostra del No Mafia Memorial. All’interno del No Mafia Memorial sono presenti alcune mostre fotografiche sui seguenti temi:
    1. La Strage di Portella della Ginestra e il banditismo
    2. La vita di Peppino Impastato
    3. Il traffico di droga degli anni ’70 e ’80,
    4. Le stragi di mafia dall’omicidio Scaglione alla strage di via D’Amelio

I ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, guidati da un loro docente possono adottarne una, ricevere del materiale informativo sulla mostra, studiarlo e divenire Ciceroni per un fine settimana nel mese di Gennaio/Febbraio per accogliere i loro parenti, amici, compagni di scuola, guidandoli dentro la mostra.

Per partecipare al progetto o per chiarimenti scrivere a:   Mario Valentini  mariovalentini@yahoo.com 

Per aderire compilare il seguente modulo: https://forms.gle/T13BJX4HEwPE5rEt9

  1. In collaborazione con la Pro Loco di Monreale, proponiamo anche il progetto Il Cammino dei Mille. A spasso con la Storia. Un modo coinvolgente di studiare la storia risorgimentale e la figura di Garibaldi, ripercorrendo alcune delle principali tappe che hanno permesso ai Mille di arrivare a Palermo e avviare l’unificazione del nostro Paese. 

Per chiarimenti o adesioni scrivere a: Amelia Crisantino ameliacrisantino@gmail.com

Per aderire compilare il seguente modulo: https://forms.gle/T13BJX4HEwPE5rEt9

  1. È possibile attivare dei percorsi PCTO per le scuole previo contatto con il No mafia Memorial nei limiti delle possibilità organizzative. Per chiarimenti scrivere a: formazione@nomafiamemorial.org
  2. Sono sempre possibili visite guidate per gli alunni all’interno delle mostre permanenti e, nelle sale degli allestimenti multimediali, anche offrendo laboratori didattici su prenotazione. In calce a questa lettera trovate le informazioni necessarie.

Attività per i docenti

  1. Corso di formazione per docenti sulla metodologia di raccolta delle fonti orali.
  2. Seminario sullo stato dell’arte dell’insegnamento dell’Educazione Civica nelle scuole.
  3. Serie di seminari su tematiche di carattere storico o di attualità. Le attività sono in corso di preparazione e saranno pubblicizzate per tempo.
  4. Laboratori per docenti per imparare a creare attività coinvolgenti sul tema dell’educazione alla legalità e all’antimafia.
  5. Attivazione di brevi incontri online tra i docenti (in formato da 45 minuti circa) in cui vengano rapidamente presentate e condivise attività didattiche snelle, pratiche, efficaci  e con un assetto laboratoriale, sia nell’ambito dell’insegnamento della  Storia che della Educazione civica. La nuova iniziativa mira alla crescita del senso di  comunità tra gli insegnanti dei diversi ordini e gradi di scuola e alla circolazione di  materiale libero da copyright, con l’unico vincolo di citare i docenti creatori  dell’attività.

 

ADESIONI ALLA RETE

Attualmente aderiscono alla rete 20 scuole di ogni ordine e grado. Ricordiamo che tutte le scuole interessate a far parte della Rete  Nomafiamemorial@school possono richiedere copia della convenzione da approvare e  firmare e restituire alla nostra segreteria.  L’adesione è gratuita.

Per ogni richiesta di informazioni, chiarimenti o altro è possibile scrivere all’indirizzo mail  della nostra segreteria

formazione@nomafiamemorial.org

o contattare via whatsapp: Ferdinando Siringo 3388862285, Fabio D’Agati 3496429408. 

 

VISITE GUIDATE

Ricordiamo che presso la sede del No Mafia Memorial, in via  Vittorio Emanuele 353 è attiva e visitabile anche da parte delle scuole la mostra multimediale “Emotion 3.0”  che racconta storia della  mafia e dell’antimafia dalle origini ai giorni nostri, attraverso le più moderne tecnologie  e sistemi di entertainment che la rendono unica per l’elevato impatto emozionale. Sono sempre visitabili le mostre fotografiche documentarie SICILIAN BANDITS,  FUNERALI DI STATO e sul TRAFFICO DI DROGA. Per la prenotazione delle visite alle mostre potete scrivere a info@nomafiamemorial.org

 

 

 

 

PROGRAMMA ATTIVITA’ 2021-2022

Anche quest’anno, la sezione Scuola del No mafia Memorial desidera coinvolgere gli Istituti di ogni ordine e grado della Città metropolitana di Palermo, della Regione Sicilia e di tutte le altre regioni _italiane aderenti alla propria rete in una serie di iniziative che mirano a diffondere la cultura della cittadinanza attiva, la passione per lo studio della storia e contribuire a rafforzare le capacità di collaborazione tra le varie realtà scolastiche.

Innanzitutto vogliamo ricordare che presso la sede del No Mafia Memorial, in via Vittorio Emanuele 353 è stata appena inaugurata la mostra multimediale “Emotion 3.0” che rappresenta la prima parte di un progetto più ampio che racconterà la storia della mafia e dell’antimafia dalle origini ai giorni nostri, attraverso le più moderne tecnologie e sistemi d’entertainment che la rendono unica per l’elevato impatto emozionale.

Sono sempre visitabili le mostre fotografiche documentarie: SICILIAN BANDITS, FUNERALI DI STATO e sul TRAFFICO DI DROGA.

I docenti volontari che collaborano dentro la rete Nomafiamemorial@school propongono fin da subito una serie di attività, dedicate sia alle alunne e agli alunni che ai docenti tutte e tutti, che ci auguriamo vivamente possano cogliere il vostro favore e aiutarvi nell’ambito dell’insegnamento della disciplina, ma anche nelle attività di Educazione Civica previste dalla normativa vigente.

Tra i percorsi che saranno certamente avviati durante quest’anno scolastico 2021/2022 e che vi proponiamo nella speranza di una vostra partecipazione figurano:

Attività previste per gli alunni:

  1. Anche quest’anno, data la loro fruibilità e concretezza, saranno riproposti tre momenti di riflessione e testimonianza all’interno della sezione didattica “Raccontare Palermo” su tre tematiche di grande interesse generale. I tre temi selezionati dai docenti volontari sono:
  • Palermo, la tratta delle donne e lo sfruttamento sessuale.
  • Palermo, i giovani e il consumo di droga.
  • Vivere il carcere a Palermo.

Ogni incontro prevederà la presenza di volontari o membri delle istituzioni che lavorano a stretto contatto con la realtà oggetto di indagine, e, ove possibile, la presenza di testimoni diretti. Gli incontri, se le condizioni sanitarie lo permetteranno, potrebbero svolgersi in sedi scolastiche, ma al fine di consentirne la fruizione anche ai nostri colleghi geograficamente più distanti, saranno trasmessi in streaming sul canale youtube del No mafia Memorial.

  1. Partecipazione al progetto dal titolo “Costruire una cittadinanza attiva e consapevole: gemellaggi per conoscere il territorio e progettare bellezza”. Il progetto si propone di perseguire tale finalità tramite un percorso di gemellaggio tra classi parallele di Istituti scolastici del territorio italiano, dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado: bambine e bambini, ragazze e ragazzi possono essere i protagonisti di piccoli cambiamenti, lavorando insieme a coetanee e coetanei di altre scuole e realtà territoriali sulla base di un’esperienza di democrazia esperita, sviluppando il pensiero creativo e critico, in un’ottica di scambio e condivisione di idee al fine di raggiungere traguardi formativi significativi.
  2. Visite guidate per gli alunni all’interno delle mostre permanenti e, a breve, nelle sale degli allestimenti multimediali, anche offrendo laboratori didattici su prenotazione. Al fine di avviare nuove forme di sperimentazione e attivare una didattica museale efficace saranno condotti delle attività laboratoriali pilota a partire da giorno 2 dicembre con ragazzi e ragazze dell’Istituto Majorana di Palermo all’interno del progetto ideato dalle colleghe Grazia Luparello e Valeria Prezzemolo “Ambasciatori della legalità”.
  3. Avvio sperimentale di percorsi PCTO. I progetti possono prevedere una formazione iniziale sulle mostre permanenti presenti nel No Mafia Memorial all’interno delle quali gli stessi alunni svolgeranno, in un secondo tempo, il ruolo di guida per i turisti che visiteranno il No mafia Memorial o altro tipo di attività.

Attività per i docenti

  1. Nella sezione che prevede attività di aggiornamento per docenti rientra il seminario, già svolto il 3 dicembre 2021 sul tema “La riforma della giustizia e la lotta alla mafia”. con il Senatore Piero Grasso, l’Avv. Fabio Lanfranca e il magistrato Dott. Piergiorgio Morosini, con la moderazione di Umberto Santino e il Dirigente scolastico Domenico Di Fatta.
  2. Nei mesi successivi, a partire da febbraio sarà possibile partecipare a seminari storici tenuti da esperti sui temi delle mostre permanenti presenti al No mafia Memorial (Le stragi di Stato degli anni 1970-1992, Il traffico di eroina degli anni ’70-’80, Il banditismo e Giuliano, La figura di Peppino Impastato).
  3. Attivazione di brevi incontri online tra i docenti (in formato da 45 minuti circa) in cui vengano rapidamente presentate e condivise attività didattiche snelle, pratiche, efficaci e con un assetto, se possibile, laboratoriale, sia nell’ambito dell’insegnamento della Storia che della Educazione civica. La nuova iniziativa mira alla crescita del senso di comunità tra gli insegnanti dei diversi ordini e gradi di scuola e alla circolazione di materiale libero da copyright, con l’unico vincolo di citare i docenti creatori dell’attività e di condividere nuovamente con la rete i miglioramenti e arricchimenti, utilizzando anche repository on line offerti direttamente dalla sezione Formazione del No mafia Memorial. Il primo incontro sarà proposto al ritorno dalle vacanze natalizie.
  4. Possibilità di organizzazione di piccoli moduli di co-docenza a classi parallele di diverse scuole (utilizzando la didattica a distanza) su temi legati ai temi oggetto del lavoro della rete.
  5. Possibilità di organizzare confronti sulla didattica specifica, ad esempio sulle tematiche mafia, antimafia, partecipazione, legalità nel contesto dell’insegnamento della Educazione civica.

Tutti i seminari già svolti sono visionabili nel canale Youtube del No Mafia Memorial.

Ricordiamo, infine, che tutte le scuole interessate a far parte della Rete Nomafiamemorial@school possono richiedere copia della convenzione da approvare e firmare e restituire alla nostra segreteria.

Per ogni richiesta di informazioni, chiarimenti o altro è possibile scrivere all’indirizzo mail della nostra segreteria formazione@nomafiamemorial.org o contattare via whatsapp:

Ferdinando Siringo 3388862285, Fabio D’Agati 3496429408.

Per la prenotazione delle visite alle mostre scrivere a info@nomafiamorial.org



PROGETTO “ SCUOLA, MEMORIA E COSCIENZA CIVILE”

Il No mafia Memorial è un nuovo spazio pubblico, creato dal Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” Onlus e voluto dall’Amministrazione comunale di Palermo, sito nei locali di Palazzo Gulì, nel centro storico in via Vittorio Emanuele n. 353, dove far nascere nuove idee e nuove pratiche di liberazione dalla mafia. La struttura si rivolge soprattutto alle scuole, offrendo spunti per una riflessione che recuperi la memoria storica, indispensabile per capire la realtà in cui operiamo e sottolinei quanto sia importante, ieri come oggi, vivere la democrazia, liberandola da ogni forma di prepotere e di violenza.

All’interno del No mafia Memorial è in allestimento un percorso multimediale immersivo che sarà visitabile nei prossimi mesi. Sono comunque già disponibili per le visite mostre fotografiche temporanee a carattere tematico. Tutte le attività del No mafia Memorial hanno un taglio particolarmente utile per i percorsi didattici di Educazione civica, nonché per la didattica della storia.

LE MOSTRE IN ESPOSIZIONE

  1. SICILIAN BANDITS. Un percorso storico che parte dalle condizioni della Sicilia di inizio Novecento, per concentrarsi sul banditismo sviluppatosi dopo il secondo conflitto mondiale e sulla banda Giuliano. Fotografie di grande impatto, di modernità sorprendente, capaci di parlare con chiarezza soprattutto ai ragazzi, documentando con rigore l’arretratezza nelle campagne, la povertà, i legami fra politica e mafia, le lotte contadine, la strage di Portella della Ginestra, le storie dei banditi fra misteri e romanticismo creato dai media, processi e intrighi internazionali. Con un documentario della RAI, partner del No mafia Memorial.
  2. MAFIA E DROGA NEGLI ANNI ’70 e ’80. Immagini che mostrano un periodo storico caratterizzato dalla violenza mafiosa e dalle lotte tra cosche per il dominio dei traffici internazionali della droga, con un ruolo egemonico del capomafia Gaetano Badalamenti, documentato dalle denunce di Peppino Impastato.
  3. PEPPINO IMPASTATO – Ricordare per continuare. Mostra fotografica sulla storia di Peppino Impastato. Nato in una famiglia mafiosa, avvia giovanissimo un’attività culturale e politica contro la mafia e i suo complici. Il 9 maggio 1978 viene ucciso, ma si cerca di farlo passare per un terrorista. I familiari che rompono con la parentela mafiosa, i giovani che avevano condiviso le sue lotte, il Centro siciliano di documentazione, nato nel 1977 e successivamente a lui intitolato, riescono a salvarne la memoria e a ottenere la condanna dei mafiosi, responsabili dell’assassinio. Con un documentario della RAI.
  4. FUNERALI DI STATO – Un ventennio di delitti e di stragi. Solo mafia? In memoria di tutti i servitori dello Stato, uccisi dagli anni 70 agli anni 90 per il loro impegno nelle indagini sulla mafia e nello svolgimento del loro lavoro. Una impressionante sequenza di delitti e funerali, dove spesso i protagonisti sono chiamati a commemorare i caduti prima di diventare essi stessi vittime della violenza mafiosa. La mostra utilizza la documentazione fotografica del giornale “L’Ora”, fornitaci dalla Biblioteca centrale della Regione siciliana e viene proiettato un documentario, del novembre 1992, del regista Aldo Vergine e di Anna Amendola, curatrice del programma “Storie vere” della RAI.

 

Il progetto LE FORME DELLA MEMORIA

Per onorare la memoria di tutte le vittime della lotta alle mafie, il No mafia Memorial ha avviato al suo interno un percorso-installazione che consenta al visitatore di ritrovare nel medesimo luogo, anche simbolicamente, i nomi e le vicende delle vittime della violenza mafiosa. Attraverso la collocazione di lapidi o di targhe stradali, intitolate alle vittime, sono stati creati punti di sosta, meditazione e narrazione, un mezzo per raccontare la storia delle vittime dei delitti e delle stragi. Sotto ogni lapide esposta vengono date informazioni sull’evento e sul luogo, con l’apposizione di un QR code.

SEZIONE NUOVI LINGUAGGI (di prossima apertura)

La sezione dedicata ai nuovi linguaggi intende invitare il visitatore all’approfondimento della conoscenza del fenomeno mafioso e della storia di coloro che, a causa della violenza mafiosa, hanno sacrificato la vita.

Sarà un laboratorio costituito da quattro installazioni dove si sperimentano nuovi modi di narrazione e apprendimento. L’uso della multimedialità e delle più moderne tecnologie, insieme al ricorso ad ambientazioni di derivazione cinematografica o teatrale, contribuisce a predisporre il visitatore a meglio interpretare il messaggio culturale che riceve e far convergere la sua curiosità con l’apprendimento.

Stimolando e incuriosendo, si invita il visitatore all’approfondimento dei temi storici e sociali, che potranno essere ulteriormente sviluppati grazie all’app realizzata con i contenuti forniti dal Centro Impastato. Grazie ad essa, lungo il percorso, sarà possibile attingere a ulteriori informazioni sui principali eventi narrati e saranno indicati i riferimenti alle bibliografie, alle mostre tematiche e ai laboratori dove il fenomeno potrà essere trattato in modo più approfondito.

Su prenotazione, tutte le visite possono essere accompagnate da guide. Possono essere altresì organizzati laboratori didattici specifici di durata variabile da concordare preventivamente.

Per prenotazioni o informazioni su costi e modalità scrivere a info@nomafiamemorial.org.

Collegata al No mafia Memorial è attiva una rete di scuole di ogni ordine e grado, i cui docenti si scambiano materiali, esperienze didattiche, realizzano percorsi di aggiornamento didattico e di ricerca, costruiscono reti di collaborazione progettuale. L’adesione alla rete di scuole è gratuita.

Per informazioni specifiche scrivere a formazione@nomafiamemorial.org e visitare il nostro canale Youtube “No Mafia Memorial – Formazione e scuola” dove possono essere rivisti i seminari già effettuati. Consultare anche il sito del Centro Impastato: www.centroimpastato.com.



PROPOSTE FORMATIVE PER DOCENTI DELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO

No Mafia Memorial – a.s. 2020-2021

WEBINAR IN REMOTO

Gli incontri sono divisi in 3 aree: Area formazione storica , Area formazione pedagogica, Area formazione Educazione Civica.


AREA STORICA – TEMA

RELATORE/RELATRICE

DATA
1. Mafia e antimafia: il ruolo della scuola.Nando dalla Chiesa, insegna Sociologia della criminalità organizzata, Sociologia e metodi di educazione alla legalità, e Geopolitica e criminalità organizzata all’Università degli Studi di Milano.  E’ presidente onorario di Libera e presidente della Scuola di formazione “Antonino Caponnetto”.25 novembre 2020 ore 17:00
2. Mafia e antimafia: problemi di storia.Umberto Santino, fondatore, con Anna Puglisi, e direttore del Centro Impastato di Palermo, il primo centro studi sulla mafia sorto in Italia (1977). Ha tenuto lezioni e seminari in corsi di dottorato e master in Università italiane ed estere ed è autore di numerosi saggi sui temi oggetto delle sue ricerche.10 dicembre 2020 ore 16:30
3. La Grande migrazione italiana in età liberale. Un quadro storico.Manoela Patti è ricercatrice di Storia Contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche e delle relazioni internazionali dell’Università di Palermo. Fa parte del Centro Interdipartimentale di Ricerca “Migrare” dell’Università di Palermo. 5 febbraio 2021 ore 16:30
4. Il divario socio-istituzionale. Cause ed evoluzione del divario Nord-Sud.Emanuele Felice, economista e saggista italiano, storico dell’economia, professore ordinario di Politica economica presso l’Università “Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara.4 marzo 2021 ore 16:30
5. Il Meridione durante l’era crispina.Amelia Crisantino, storica esperta di storia siciliana, docente di metodologia della ricerca storica all’Università di Palermo,  collaboratrice de La Repubblica edizione di Palermo.31 marzo 2021 ore 16:30

 



AREA  EDUCAZIONE CIVICA -TEMA

RELATORE/RELATRICE

DATA
1. Mafia e processi migratori.(2 seminari)Fulvio Vassallo PaleologoAvvocato, componente della Clinica legale per i diritti umani (CLEDU) presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo. Opera attivamente nella difesa dei migranti e dei richiedenti asilo, in collaborazione con diverse Organizzazioni non governative. Fa parte della rete europea di assistenza, ricerca ed informazione Migreurop ed è componente della Campagna LasciateCIEntrare.Il traffico di migranti e le criminalità organizzate. Controlli alle frontiere e tutela dei diritti della persona.11 gennaio 2021 ore 16:30Mafia e sfruttamento dei migranti e lotta al traffico di esseri umani.18 gennaio 2021 ore 16:30
2. Democrazia, Costituzione, antidoti alle mafie.Giuseppe Verde, professore ordinario di ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO E LEGISLAZIONE SCOLASTICA presso l’Università degli  Studi di Palermo.25 gennaio 2021 ore 16:30 – data da confermare
3. Evoluzione della normativa antimafia dalla Legge antimafia al Codice antimafia.Vittorio Teresi, già magistrato, è stato pubblico ministero nel processo in primo grado sulla Trattativa Stato-mafia, attualmente presidente del Centro studi “Paolo e Rita Borsellino” di Palermo.15 febbraio 2021 – data da confermare
4. La Convenzione di Palermo sul crimine transnazionale.Antonio Balsamo, in magistratura dal 1991, è stato presidente della Corte di Assise di Caltanissetta, dove ha definito in primo grado i processi sulle stragi di Capaci e via D’Amelio. È attualmente consigliere giuridico della rappresentanza italiana presso le Nazioni Unite a Vienna, dove è impegnato nella revisione della Convenzione Onu di Palermo.24 febbraio 2021

Seminari pedagogici: esperienze, testimonianze e prospettive per un’educazione democratica
AREA PEDAGOGICA – TEMA

RELATORE/RELATRICE

DATA
1. Teatro antimafia.Alessandro Gallo, scrittore, attore, editore e regista teatrale. Da anni lavora nel campo dell’educazione alla legalità con progetti di teatro civile.17 febbraio ore 16:30
2. La rappresentazione della mafia nel cinema.Andrea Meccia, comunicatore e insegnante di italiano per stranieri. Collabora con repubblica.it. È autore di Mediamafia: Cosa Nostra fra Cinema e TV.25 marzo 2021
3. La scuola come luogo di formazione politica: un’esperienza didattica pluriennale.Augusto Cavadi, già insegnante, scrittore e consulente filosofico italiano. Fondatore della “Scuola di formazione etico-politica “Giovanni Falcone” di Palermo e socio del Centro Impastato di Palermo.12 aprile 2021
4. L’Esperienza di Radio corto circuito e il Processo Emilia.Elia Minari, giornalista e scrittore, Presidente dell’Associazione antimafia Cortocircuito, autore del libro-inchiesta Guardare la mafia negli occhi.29 aprile 2021

Per informazioni: formazione@nomafiamemorial.org

ISCRIZIONI

Le attività sono rivolte a docenti delle scuole di ogni ordine e grado.

Si invitano le/gli interessate/i  a compilare il seguente google form entro il 9 dicembre 2020.

https://forms.gle/rh21s5PufmJyKfkx5

A chi si registrerà  sarà inviato un link specifico  rima dell’inizio di ogni incontro.

Le iscrizioni rimarranno aperte  fino alla fine del percorso. Ai  futuri interessati sarà sempre possibile  iscriversi ai seminari ancora da realizzarsi.

http://www.nomafiamemorial.org/

https://www.centroimpastato.com/ 



 

 

 

L’attività del Centro per le scuole dal 1980 a oggi

L’attività del Centro Impastato nelle scuole è cominciata nel 1980 con iniziative rivolte a stimolare e qualificare l’applicazione della legge della Regione siciliana 4 giugno 1980 n. 51, “Provvedimenti a favore delle scuole siciliane per contribuire allo sviluppo di una coscienza civile contro la criminalità mafiosa”: costituzione di un comitato di coordinamento con la CGIL scuola e l’Arci, circolari ai presidi con suggerimenti per la stesura dei progetti, svolgimento di seminari, conferenze e dibattiti, produzione di materiali destinati alle scuole (libri, opuscoli, bibliografie, mostre fotografiche ecc.).

Circolare del Centro Impastato alle scuole, settembre 1983
Suggerimenti per la stesura dei progetti in attuazione della legge della Regione siciliana 4 giugno 1980, n. 51.

1. Costituzione di una biblioteca di Istituto, o suo arricchimento, con l’acquisizione di materiali che servano allo studio e all’aggiornamento dell’analisi del fenomeno mafioso. La biblioteca, oltre che ad uso interno, dovrebbe essere anche a d uso dei cittadini che abitano nel territorio della scuola. Studiare, attraverso le iniziative appresso indicate, forme di coinvolgimento degli “esterni” nell’analisi delle forme concrete del fenomeno mafioso.
2. Svolgimento di ricerche e inchieste sui temi seguenti: mafia ed edilizia scolastica; mafia ed uso del territorio; ricerche sul quartiere o sul paese: edilizia, condizioni igieniche, servizi sociali, condizioni di vita, reddito, occupazione, i giovani, la condizione femminile, la violenza; la mafia nei giornali locali e nazionali; le idee correnti sulla mafia; mafia e traffico di droga; la tossicodipendenza nella società contemporanea; mafia ed enti pubblici; mafia e banche; mafia e traffico di armi; aspetti economici e culturali del fenomeno mafioso.
3. Dibattiti e incontri con studiosi, magistrati, giornalisti, politici, operatori dei pubblici servizi. Per evitare la conferenza generica e sporadica, si consiglia che i dibattiti e gli incontri seguano le ricerche e inchieste, anche soltanto avviate, e siano su temi circoscritti e si svolgano possibilmente su domande e risposte.
4. Seminari per i docenti su aspetti storici e attuali, locali, nazionali e internazionali del fenomeno mafioso; i seminari dovrebbero riguardare i vari aspetti (economici, sociali e culturali) del fenomeno e mirare alla elaborazione di strumenti adatti al mondo della scuola, coinvolgendo professori ed alunni: mostre, audiovisivi, spettacoli etc.
5. Incontri tra più scuole su problemi riguardanti il territorio: edilizia scolastica e edilizia in generale, economia del territorio, mercato della droga e tossicodipendenza etc. Incontri di gruppi di ricerca, attivi di docenti, assemblee di studenti di varie scuole su punti precisi e con lo scambio dei risultati delle ricerche e la programmazione di piani di studio comuni.
6. Proiezioni cinematografiche. Trattandosi quasi sempre di prodotti discutibili sia dal punto di vista dei contenuti che da quello qualitativo, la proiezione va accompagnata da presentazioni e dibattiti.

Alcune pubblicazioni del Centro Impastato 

1. Felicia Bartolotta Impastato, La mafia in casa mia, a cura di Anna Puglisi e Umberto Santino, La Luna, Palermo 1986 e successive ristampe, 69 pagine; nuova ristampa ampliata, Di Girolamo Editore, Trapani 2018, 165 pagine. La storia di vita della madre di Giuseppe Impastato.
2. Umberto Santino, Giovanni La Fiura, Dietro la droga, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1993, 300 pagine. Testo base di un’unità didattica polimediale, prodotta dal Centro Impastato in collaborazione con il CISS (Cooperazione Internazionale Sud Sud), con il sostegno della Comunità Europea, destinata agli insegnanti, agli studenti universitari e delle ultime classi delle scuole medie superiori e agli operatori dello sviluppo.
4. Umberto Santino, La borghesia mafiosa. Materiali di un percorso d’analisi, quaderno del Centro Impastato, Palermo 1994.
5. Augusto Cavadi (a cura di), A scuola di antimafia. Materiali di studio, criteri educativi, esperienze didattiche, Di Girolamo Editore, Trapani 2007, 293 pagine. Un libro destinato in particolare agli insegnanti.
6. Umberto Santino, La mafia come soggetto politico, Di Girolamo editore, Trapani 2013, pp. 120.
7. Umberto Santino, Oltre la legalità. Appunti per un programma di lavoro in terra di mafia, collana appunti del Centro Impastato, Palermo 2002, 94 pagine. Adatto per corsi di aggiornamento per insegnanti, ma anche per studenti delle scuole medie superiori.
8. Umberto Santino, Storia del movimento antimafia. Dalla lotta di classe all’impegno civile, Editori riuniti University Press, Roma 2009, pp. 488. La prima storia delle lotte sociali contro la mafia, dai Fasci siciliani ai nostri giorni.
9. Umberto Santino, La cosa e il nome. Materiali per lo studio dei fenomeni premafiosi, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2000, 248 pagine. Uno studio sulla lunga fase di incubazione del fenomeno mafioso, con un’ampia appendice di documenti.
10. Amelia Crisantino, Della segreta e operosa associazione. Una setta all’origine della mafia, Sellerio, Palermo 2000, pp. 283. La storia degli “Stuppagghieri” di Monreale, condotta su materiali d’archivio.
11. Peppino Impastato: anatomia di un depistaggio. La Relazione della Commissione parlamentare antimafia sul delitto Impastato, Editori Riuniti University Press Roma 2012, pp. 319.
12. Giuseppe Impastato, Lunga è la notte. Poesie, scritti, documenti, quaderno del Centro Impastato, Palermo 2002, 2003, 2006, 2008, 2014, pp. 239. Una raccolta completa degli scritti di Impastato.
13. Umberto Santino, Breve storia della mafia e dell’antimafia, Di Girolamo editore, Trapani 2008, 2011, pp. 2012.
14. Anna Puglisi, Donne, mafia, antimafia, Di Girolamo Editore, Trapani 2005, 2012, pp. 211. Raccoglie saggi, interventi e una bibliografia.
15. Umberto Santino, Dalla mafia alle mafie. Scienze sociali e crimine organizzato, Rubbettino, Soveria Mannelli 2006, 329 pag.
16. Anna Puglisi, Storie di donne. Antonietta Renda, Giovanna Terranova, Camilla Giaccone raccontano la loro vita, Di Girolamo, Trapani 2007, pp. 190.
17. Umberto Santino, Mafie e globalizzazione, Di Girolamo, Trapani 2007, pp. 241.
18. Cartella: Mafia e antimafia ieri e oggi, Centro Impastato, Palermo 2018, pp. 24.
19. Umberto Santino, La mafia dimenticata. La criminalità organizzata in Sicilia dall’Unità d’Italia ai primi del Novecento. Le inchieste, i processi, Melampo, Milano 2017, pp. 643.
Mostra fotografica: Peppino Impastato. Ricordare per continuare. 24 cartelli, formato 70×100; cartella-catalogo, pp. 24.

Corsi di formazione e di aggiornamento per docenti
e seminari per docenti e studenti

Il Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” svolge corsi di formazione e di aggiornamento per docenti e seminari per docenti e studenti sui seguenti temi:

1. Cos’è mafia
Analisi delle idee correnti: stereotipi: subcultura della popolazione della Sicilia occidentale, emergenza (la mafia esiste quando spara…), antistato (i delitti contro uomini delle istituzioni visti come guerra allo Stato); paradigmi (associazione a delinquere tipica, impresa).
Paradigma della complessità: crimine, accumulazione, potere, codice culturale, consenso. Associazione criminale e sistema relazionale: blocco sociale transclassista, borghesia mafiosa. La società mafiogena.
Storia: continuità e trasformazione. 4 fasi: fenomeni premafiosi nel processo di transizione dal feudalesimo al capitalismo, mafia agraria, urbano-imprenditoriale, finanziaria.
Mafia e politica: mafia come soggetto politico, interazione con le istituzioni.

2. Lotta contro la mafia
Dalla lotta di classe all’impegno civile.
Anni ’90 XIX secolo – anni ’50 XX secolo: Movimento contadino, dai Fasci siciliani (1891-94) al secondo dopoguerra. Sconfitta ed emigrazione. Una storia contro gli stereotipi: familismo amorale (Banfield), mancanza di senso civico (Putnam). In Sicilia ci sono state lotte di massa, con l’impegno di partiti, sindacati, leghe, cooperative ecc.
Anni ’60-’70: fase di transizione. L’analisi sulla borghesia mafiosa e l’esperienza di Peppino Impastato.
Anni ’80-’90: l’escalation della violenza mafiosa, l’antimafia istituzionale (legge antimafia, arresti, processi, condanne) e l’impegno della società civile. Limiti: emergenzialismo, discontinuità, mancanza di un progetto. Movimento antimafia e movimenti sociali degli ultimi decenni. Indicazioni per un progetto. L’attività nelle scuole, le associazioni antiracket, l’uso sociale dei beni confiscati, la lotta per l’occupazione e lo sviluppo, l’uso razionale delle risorse pubbliche, la partecipazione democratica (lo Stato diffuso).

3. Peppino Impastato.
Nascere in una famiglia mafiosa, la rottura con il padre e la parentela, l’attività culturale e politica, l’assassinio e il depistaggio, la condanna dei mandanti, la relazione della Commissione antimafia sul depistaggio delle indagini, il ruolo della madre Felicia, dei familiari, dei compagni di militanza e del Centro Impastato. Peppino tra fiction e realtà.

4. Ruolo delle donne
Nella mafia: organizzazione mafiosa formalmente monossessuale, rigidità formale ed elasticità di fatto. Ruolo attivo, già prima e negli ultimi anni.
Donne nell’antimafia: ruolo attivo nel movimento contadino (Fasci di sole donne), donne collaboratrici di giustizia, Associazione donne contro la mafia: la prima associazione di massa.

5. Chiese e mafia
Il ruolo delle Chiese nella mafia e nella lotta contro la mafia.
Dalle complicità e dal silenzio alla presa di coscienza.
Dai preti cattolici uccisi negli anni venti al sacrificio di padre Puglisi e di don Diana.

5. Dalla mafia alle mafie
Mafia siciliana e altre organizzazioni criminali di tipo mafioso in Italia.
Le mafie internazionali.
Globalizzazione e crimine transnazionale.

6. Per una pedagogia antimafia
Microdelinquenti e mafiosi: stereotipi e pregiudizi.
I minori come materia prima di produzione mafiosa, come vivaio di ricambio della militanza mafiosa, come potenziale disturbo del sistema mafioso.
Visione del mondo mafiosa, cultura borghese, cultura cattolica. Ipotesi operative.

7. Legalità formale e sostanziale
L’educazione alla legalità secondo la circolare del Ministero della Pubblica Istruzione del 1993. Crisi dei valori: delitti di mafia e corruzione. Mafia come “emergenza speciale della nostra società”. Stereotipo dell’emergenza. Mafia e corruzione: emergenze speciali o fenomeni sistemici?
Legalità formale: rispetto delle leggi a prescindere del loro contenuto. Legalità sostanziale: valutazione del loro contenuto. Legalità e democrazia. Indicazioni per un’alternativa: la democrazia come cittadinanza – partecipazione attiva, l’economia sociale, un’etica condivisa.

8. Esperienze di lavoro nelle scuole
Attuazione della legge della Regione siciliana 4 giugno 1980, n. 51. Circolare del Ministero della pubblica istruzione sull’educazione alla legalità 25 ottobre 1993, n. 302. Altri provvedimenti.
Progetti di educazione alla legalità: analisi e suggerimenti.

9. Saper leggere di mafia
Una guida bibliografica ragionata.
Indicazioni per un’analisi critica della letteratura sulla mafia.

10. Informazione e mafia
Informare in Italia: un mestiere a rischio. I giornalisti uccisi dalla mafia.
L'”emergenza mafia”: il boom degli stereotipi.
La controinformazione: l’esperienza di Radio Aut.
La televisione tra talk show e piovre non stop.

11. Letteratura, mafia e antimafia
Da Pirandello, attraverso Levi, Sciascia, Fava, ai nostri giorni.
Mafiofili e mafiosi: Puzo e le autobiografie apologetiche.
La satira: più vignette che parole…

12. Cinema e mafia
Il cinema apologetico: Il Padrino e i suoi eredi.
Il cinema satirico: Allen, Huston, Benigni…
Il cinema di impegno civile: Rosi, i Taviani, Ferrara, Scimeca, Giordana…
Peppino Impastato tra storia e fiction.

Testi base
Umberto Santino, Dalla mafia alle mafie; La mafia come soggetto politico; Oltre la legalità; Storia del movimento antimafia; La cosa e il nome; Mafie e globalizzazione; Una ragionevole proposta per pacificare la città di PalermoBreve storia della mafia e dell’antimafia.
A. Cavadi (a cura di), A scuola di antimafia.
Felicia Bartolotta Impastato, con Anna Puglisi e Umberto Santino, La mafia in casa mia.
Giuseppe Impastato, Lunga è la notte.
Anatomia di un depistaggio, la relazione della Commissione antimafia.
Anna Puglisi, Donne, mafia e antimafia; Storie di donne.

Augusto Cavadi,

Idee per un piano d’interventi didattici(*)

In A scuola di antimafia ho riportato un Progetto per attività didattiche finanziabili con la legge regionale 51/80 finalizzato alla costituzione di un “Osservatorio scolastico sulla mafia” a carattere permanente1. L’esperienza ormai quasi decennale mi suggerisce che si trattava di un progetto organico e lungimirante, ma probabilmente troppo impegnativo: la sua effettiva realizzazione implicherebbe una presenza simultanea, nello stesso istituto e per uno stesso periodo, di soggetti convinti e coerenti che, possibile in astratto, è assai arduo registrare in concreto. Secondo quell’ipotesi ‘massimalista’, infatti, l’Osservatorio avrebbe dovuto seguire “dalla scuola e con i metodi specifici della scuola (…) i fenomeni mafiosi dentro e fuori la scuola”: ma dove si trovano un dirigente scolastico, un’équipe di insegnanti e un certo numero di alunni disposti a farsi le competenze “cognitive” e “operative” necessarie per lavorare sinergicamente ad un obiettivo così ambizioso? Senza contare che passare dal piano delle chiacchiere più o meno edificanti all’azione precisa di monitoraggio di un territorio delimitato comporta una dose di onestà e di coraggio che non è poi così facile da incontrare.
Queste difficoltà sono state sempre riscontrabili ma il contesto socio-culturale complessivo, che ha visto un graduale calo di attenzione e di tensione nei confronti della fenomenologia mafiosa da parte delle istituzioni e dell’opinione pubblica, le ha aggravato: la scuola, come in ogni altra fase della storia, non è né migliore né peggiore della società in cui è inserita e ne subisce le oscillazioni.
Intanto anche la normativa è mutata e testo di riferimento è diventato l’articolo 14 della legge regionale 13 settembre 1999, n. 20, modificato dall’articolo 81 della legge regionale 3 maggio 2001, n. 62. Alla luce di queste novità, quali idee prendere in considerazione per redigere un piano d’interventi didattici finalizzati ad una coscienza democratica in generale e antimafiosa in particolare?

1. Ricognizione del contesto ambientale

Innanzitutto bisogna basarsi su un’attenta ricognizione della situazione di partenza, con particolare attenzione alle condizioni ‘ambientali’ o ‘di contesto’. In numerose scuole, infatti, si vive in un’atmosfera impregnata di dirigismo manageriale (soprattutto da parte del dirigente scolastico), di inefficienza organizzativa (soprattutto da parte del personale amministrativo) e di clientelismo (si ottiene la sezione prescelta su ‘segnalazione’ e il padrinato, ad opera soprattutto di docenti, accompagna amorevolmente lo scolaro sino alle soglie dell’università): quando queste patologie non si danno, spesso comunque gli organi collegiali non funzionano e la democrazia è ridotta ad etichetta retorica. Ebbene, bisogna saperlo e dirlo con chiarezza: in una comunità scolastica in cui la democrazia come partecipazione, nel rispetto dei diritti e dei doveri di ciascuno, è un’esperienza sempre più ardua, ridicolizzata, rara, non è il caso di attivare nessun progetto educativo in funzione antimafiosa. Tutto ciò che si può ottenere, in questi casi, è lo scoraggiamento degli alunni di fronte all’evidenziazione delle contraddizioni ‘oggettive’ del sistema scolastico in cui sono inseriti.
Là dove, al contrario, un’analisi preliminare della situazione ‘ambientale’ consente, con ragionevole supposizione, di prevedere che l’intervento educativo antimafioso non si configuri in termini schizofrenici ed alienanti, si può passare alla fase programmatica.
Distinguerei almeno tre livelli.

2. Alfabetizzazione primaria

Ad un primo stadio si tratta di approntare i ‘pre-requisiti’ senza i quali docenti ed alunni mancano del linguaggio per potersi confrontare seriamente sulle questioni in gioco. Se questo confronto dev’essere incisivo, non può restare occasionale: tutto il Piano dell’offerta formativa (POF) di una scuola (o, per lo meno, di un consiglio di classe se non si può aspirare ad un coinvolgimento più esteso) deve prevedere l’educazione alla legalità democratica come una delle dimensioni qualificanti, permanenti e trasversali dell’intera impresa pedagogica. Questo, in concreto, significa che – nel pluralismo ovvio degli orientamenti ideologici e ideali – insegnanti e alunni dovrebbero condividere uno stile di libertà e di senso critico. In troppi casi l’insegnamento mira all’apprendimento delle nozioni piuttosto che alla personale formulazione di giudizi; in troppi casi l’alunno è scoraggiato – mediante censure esplicite o subdole – ad esprimere a voce e per iscritto ciò che pensa autenticamente; in troppi casi, insomma, la scuola è palestra di conformismo e di maldestro adeguamento alla società così come è in quel determinato frangente. La difficoltà relazionale s’intreccia con i difetti della comunicazione e si traduce nella mancanza di un ‘vocabolario’ comune: senza il quale non ha neppure senso discutere di etica, di politica o di diritto.
Se non è facile, a meno di un paziente lavoro autocritico da parte dei professori, rivedere e re-impostare lo stile abituale del proprio rapporto con gli alunni, meno arduo potrebbe risultare l’obiettivo di superare la Babele delle lingue in modo da poter condividere, se non le soluzioni, almeno la formulazione dei problemi. A tale scopo sarebbe necessaria un’alfabetizzazione primaria, di cui dovrebbero farsi carico lungo l’intero anno scolastico tutti i docenti – e in modo tematico l’insegnante di educazione civica (che, nella stragrande maggioranza dei casi, resta invece la Cenerentola delle discipline cui viene negata persino un’ora alla settimana) – e che potrebbe concretizzarsi anche in appositi seminari tesi ad approfondire, con l’apporto degli insegnanti interessati, alcune questioni radicali:
* che cosa si è inteso nella storia occidentale con ‘politica’ e che cosa intendiamo noi oggi?
* perché la difficoltà di fare politica nelle aggregazioni tradizionali (partiti, sindacati)?
* è possibile un’attività politica anche in aggregazioni civiche ‘nuove’ (associazionismo, movimentismo, volontariato critico)?
* in base a quali presupposti etici impegnarsi per la polis?
* alla luce di quali teorie politiche generali (o ‘ideologie’) progettare il futuro?

3. Lo specifico mafioso

Solo all’interno di un quadro terminologico e valoriale in qualche misura condiviso ha senso, a mio sommesso avviso, entrare nello specifico del fenomeno mafioso. Per non disperdere l’attenzione in mille rivoli, sarebbe auspicabile concentrarla anche qui su poche ma decisive questioni:
* che cosa è stata effettivamente la mafia dal 1860 ad oggi?
* è esistito, in parallelo e in contrasto con lo sviluppo del sistema mafioso, un movimento antimafia?
E’ psicologicamente e pedagogicamente saggio, infatti, non limitarsi al racconto delle attività criminose e all’analisi delle conseguenze disastrose che tali attività hanno implicato nello sviluppo economico, socio-politico e culturale del Meridione italiano (e, di riflesso, dell’intero Paese), ma accompagnarlo col racconto, per certi versi motivante e quasi entusiasmante, di tutte le strategie, attivate lungo i decenni, che hanno fatto di Palermo e della Sicilia anche le ‘capitali’ dell’antimafia.

4. Costruire una democrazia ‘compiuta’

Un piano d’interventi didattici sarebbe incompleto se non aprisse anche, alle coscienze giovanili, delle prospettive d’impegno personale e collettivo. Prevederei, perciò, un terzo livello di seminari tesi a rispondere – essenzialmente – ad una questione:
* che cosa possiamo fare, come ‘semplici’ cittadini, qui ed ora, per costruire una democrazia ‘compiuta’?
Per la natura peculiare di questi seminari riterrei importante che il momento della testimonianza fosse prevalente, o almeno equivalente, rispetto al momento informativo: inviterei perciò a turno delle personalità che, negli ultimi decenni, hanno vissuto da protagonisti le loro battaglie per una società meno iniqua. Ancor meglio, se si trattasse di persone che hanno raccontato in qualche libro (da leggere sia come preparazione all’incontro che come approfondimento successivo del messaggio emerso) il senso del loro impegno nel sociale.

5. Alcuni materiali didatticamente fruibili

Mi limito a suggerire testi reperibili in commercio che siano agili, leggibili da adulti e giovani (al di là della scuola media inferiore) e di costo contenuto.

* Per inquadrare nella sua complessità la problematica della legalità: U. SANTINO, Oltre la legalità. Appunti per un programma di lavoro in terra di mafie, CSD “G. Impastato”, Palermo 1997, 1998, 2002;
* Sui nuovi modi di intepretare l’attività politica e sulle sue possibili motivazioni etiche: A. CAVADI, Ripartire dalle radici. Naufragio della politica ed etiche contemporanee, Cittadella, Assisi 2000.
* Sulle proposte politiche prevalenti: A. CAVADI, Le ideologie del Novecento. Cosa sono state, come possono rifondarsi, Rubbettino, Soveria Mannelli (Cz) 2001;
* Sull’intreccio, dal 1860 al 2000, di mafia e lotta alla mafia: U. SANTINO, Storia del movimento antimafia. Dalla lotta di classe all’impegno civile, Editori Riuniti, Roma 2000; Editori riuniti University Press, Roma 2009;
* Sulle iniziative praticabili dalla società civile: A. CAVADI, Liberarsi dal dominio mafioso. Che cosa può fare ciascuno di noi qui e subito, Dehoniane, Bologna 1993;
* Su alcune storie di personalità impegnate direttamente: AA.VV. (Rita e Salvatore Borsellino, G. C. Caselli, A. Caponnetto, M. Del Gaudio), a cura della Caritas Diocesana di Trivento, Il sogno di Paolo Borsellino: organizzare la speranza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; F. BARTOLOTTA IMPASTATO, La mafia in casa mia, La Luna, Palermo 1986, 2000; A. PUGLISI, Sole contro la mafia (storie di vita di Michela Buscemi e Pietra Lo Verso), La Luna, Palermo 1990; G. FALCONE – M. PADOVANI, Cose di cosa nostra, Rizzoli, Milano 1991; G. DI LELLO, Giudici, Sellerio, Palermo 1985; C. SCORDATO, Uscire dal fatalismo, Paoline, Milano 1993 oppure Le formiche della storia, Cittadella, Assisi 1995; S. MAFAI, Un lungo incantesimo. Storie private di una comunista raccontate a Giovanna Fiume, Gelka, Palermo 1999; AA.VV. (S. Antiochia, T. Anselmi, R. Borsellino, D. Lo Moro, N. Rizzi, Maria C.S. Abriego), A testa alta. Storie civili al femminile, Edizioni Gruppo Abele – Paravia, Torino 2000; A. PUGLISI, Storie di donne. Antonietta Renda, Giovanna Terranova, Camilla Giaccone raccontano la loro vita, Di Girolamo, Trapani 2007.

Note

(*)Il testo riprende una mia relazione su Scuola e legalità al seminario promosso da un gruppo di associazioni palermitane il 18 novembre 2000 su Antimafia oggi, presso il Centro di spiritualità dei padri Agostiniani della Rocca (Palermo). Ho poi rivisto e ampliato lo scritto in occasione di un intervento alla tavola rotonda sul tema La legalità è neutra? Dall’emergenza illegalità alla legalizzazione dell’illegalità svoltasi presso la Scuola media statale “Antonio Ugo” di Palermo per i 25 anni di attività del Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”.
1A. CAVADI (a cura di), A scuola di antimafia. Materiali di studio, criteri educativi, esperienze didattiche, Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”, Palermo 1994.
2L.R. 13 settembre 1999, n. 20. Titolo III: Misure a sostegno delle scuole e di istituzioni impegnate nella lotta alla mafia, ai fenomeni delle estorsioni e dell’usura, nonché nella affermazione della legalità. Art. 14: Interventi in favore delle scuole e delle facoltà universitarie siciliane per lo svolgimento di attività per la formazione civile degli alunni. 1: La Regione, per contribuire all’educazione della legalità e per consolidare una nuova coscienza democratica per la lotta contro le organizzazioni mafiose ed i poteri occulti, sostiene con l’erogazione di contributi nella misura e nella forma stabilita dal presente articolo iniziative per l’aggiornamento dei docenti e per il coinvolgimento degli studenti di ogni ordine e grado e delle facoltà universitarie attraverso borse di studio, di indagine, di ricerca, documentazione di carattere scientifico e gemellaggi con scuole di ogni ordine e grado ed università di altre regioni italiane e di paesi appartenenti all’Unione europea. 2: I contributi sono erogati anche per la realizzazione di manifestazioni, di incontri e di iniziative formative che hanno come tema i problemi legati alla lotta contro la criminalità mafiosa ed ai poteri occulti. 3: Per ciascun anno scolastico, l’Assessore regionale per i beni culturali ed ambientali e per la pubblica istruzione è autorizzato, a titolo sperimentale, a concedere contributi alle scuole, istituti o facoltà di cui al comma 1, per iniziative riguardanti attività integrative, di documentazione, di approfondimento, di studio e di ricerca sul fenomeno della mafia in Sicilia, rivolte sia agli studenti sia ai cittadini del territorio sul quale insistono le istituzioni scolastiche. I contributi di cui al comma 1, nella misura massima di lire 10 milioni, sono concessi per tutte le spese relative all’acquisto di materiale bibliografico e didattico per l’organizzazione di: incontri e laboratori con esperti o con realtà associative che operano sul territorio, indagini nel territorio, mostre e raccolte di documenti. 4: Per la concessione di contributi di cui al presente articolo, il legale rappresentante della scuola, dell’istituto o della facoltà deve presentare all’Assessore regionale per i beni culturali e ambientali e per la pubblica istruzione apposita domanda, corredata da un preventivo di spesa e da una dettagliata relazione illustrativa dell’iniziativa che si intende promuovere dal rispettivo consiglio di facoltà o, su proposta del collegio dei docenti, dal consiglio di circolo o di istituto. I contributi sono concessi a quelle iniziative che risultino più rispondenti, per gli obiettivi educativi, le tematiche prescelte, le metodologie suggerite, alle finalità di cui al presente articolo”. I successivi commi riguardano la copertura finanziaria della legge. Ogni anno un’apposita circolare assessoriale specifica modalità tecniche e scadenze.

L’agenda dell’antimafia 2010
Il lavoro delle scuole

I.C.S. “A.Ugo” – Palermo
Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato” – Onlus

Ai Dirigenti Scolastici
Ai Docenti Referenti di Educazione alla legalità

Oggetto: AGENDA DELL’ANTIMAFIA 2010

Il Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”, diretto da Umberto Santino e Anna Puglisi, assieme al Consorzio di scuole che stanno realizzando il progetto “La memoria e il progetto” (scuola capofila l’ICS “A. Ugo”), dopo il successo dell’ Agenda dell’Antimafia 2008 e 2009, intendono dedicare la proposta 2010 al lavoro delle scuole sul tema della lotta alla mafia e dell’educazione alla legalità democratica. Attraverso l’Agenda dell’Antimafia 2010 si intende dare visibilità all’importante lavoro di sensibilizzazione e di diffusione di valori svolto dagli istituti scolastici siciliani.
Tutte le scuole interessate sono invitate a inviare materiale significativo, possibilmente in formato informatizzato, sotto forma di disegni, brevi racconti, poesie, schede progetto, resoconti delle attività, ecc. prodotto a partire dagli anni ’80, al fine di documentare anche l’evoluzione nel tempo delle proposte didattiche realizzate nei diversi livelli scolastici.
Il materiale dovrà pervenire al CSD “G. Impastato”, via Villa Sperlinga 15, 90144 Palermo, tel. 091.6259789, fax 091.7301490, e.mail: csdgi@tin.it, sito: www.centroimpastato.it, entro il 30 aprile 2009.
Un comitato di redazione appositamente costituito procederà alla selezione dei lavori da inserire nell’Agenda.
Si ringrazia per la collaborazione.

La Dirigente Scolastica
Pia Blandano

Via E. Arculeo, 39 – 90135 Palermo Tel. 091/211794 Fax 091/6524184 C.F. 80020780823
pamm03200a@istruzione.it icsaugo@icsaugo www.icsaugo.it

La memoria e il progetto

Il Centro Impastato, assieme all’Istituto comprensivo statale “Antonio Ugo” di Palermo, ha in corso di svolgimento il progetto in rete dal titolo: “La memoria e il progetto”, a cui aderiscono scuole della città e della provincia di Palermo.

I.C.S. “A.Ugo” – Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato” Onlus

PROGETTO IN RETE

“LA MEMORIA E IL PROGETTO”
Per la creazione di un memoriale-laboratorio
nell’ambito della circolare n.4/2007 dell’Assessorato beni culturali ambientali e della pubblica istruzione dipartimento pubblica istruzione relativa a
Interventi in favore delle scuole e delle facoltà universitarie siciliane per lo svolgimento di attività per la formazione civile degli alunni
articolo 14 della legge regionale 13 settembre 1999 n. 20. Es. fin. 2007

Palermo e la Sicilia hanno bisogno di recuperare la loro identità e la loro storia, che non è fatta solo delle stragi e dei crimini della mafia ma anche delle lotte che l’hanno contrastata e hanno cercato di costruire una realtà diversa e che, in certi periodi, come per esempio con le lotte contadine, a cui si affiancavano le lotte degli operai del Cantiere Navale, hanno generato mobilitazione di massa tra le più grandi e significative d’Europa. E le mobilitazioni degli anni ’80 e ’90 e degli ultimi anni, il lavoro nelle scuole, l’uso sociale dei beni confiscati fanno parte di una storia che merita di essere documentata adeguatamente e .rilanciata.
In altre città sono sorti spazi della memoria, come i Memoriali della Resistenza, e riteniamo che Palermo debba dotarsi di uno spazio adeguato, insieme memoria storica della sua Resistenza al dominio mafioso e progettazione di un presente e futuro di Liberazione.

Si tratta di pensare uno spazio polivalente, che sia fisico ma principalmente “mentale” dove strutturare dei veri e propri “itinerari della memoria” che illustrino la realtà della mafia e della lotta contro di essa., attraverso mostre, prodotti multimediali, laboratori per la progettazione partecipata
.
La proposta in prospettiva doterebbe Palermo di uno spazio che dovrebbe inserirsi in una riprogettazione del patrimonio museografico e culturale della città.

La memoria richiede immagini, volti, documenti, ricerche, ricostruzioni di luoghi e di storie,

Scuole, associazioni, realtà culturali, in rete, insieme possono mettere a punto la proposta del “Memoriale- Laboratorio”.

Destinatari
SCUOLE ADERENTI: ICS “A. Ugo” ( scuola capofila), D.D. “Bonanno” di Palermo, D.D. di San Giuseppe Jato, I.P.A. di San Giuseppe Jato ( sez. staccata dell’Istituto Superiore “Basile” di Monreale, I.T.C. “Crispi” di Palermo, IPSSCT “Einaudi” di Palermo, ICS Manzoni di Montelepre, D.D. di Belmonte Mezzano.

N. 100 alunni per scuola, dal secondo ciclo della scuola primaria, alla scuola superiore di primo e secondo grado ( età 9-18 anni). TOTALE 800 ALUNNI

CONTENUTI
Mafia e antimafia: stereotipi e paradigmi.
Storia della mafia e dell’antimafia
I protagonisti: dalle lotte contadine all’impegno della società civile
Il ruolo delle donne

IL PERCORSO
Nell’attuale contesto culturale e sociale si rende sempre più necessario trovare semplici strategie operative che suscitino nei ragazzi interesse per alcune tematiche fondamentali utili alla formazione dello studente-cittadino.
Questo percorso propone un’attività educativa e didattica che favorisce la riflessione e l’approfondimento delle problematiche relative ai diritti, ai doveri, all’impegno per la legalità, attraverso il recupero della MEMORIA.
Il percorso si articola attraverso le seguenti direttrici di intervento che convergono nella realizzazione del prodotto finale:
– riflessione sul concetto di legalità e analisi dei comportamenti legali ed illegali a livello quotidiano e nel territorio. Legalità formale e sostanziale.
– ricerca e studio di documenti (libri, articoli di giornali, inchieste televisive, film, testi di canzoni, poesie…) su eventi significativi riguardanti il fenomeno mafioso ma principalmente la lotta alla mafia.
– elaborazione di semplici testi e disegni, video e altri materiali, sulle tematiche approfondite.

Obiettivi
Formativi:

– distinguere comportamenti legali e illegali nella vita quotidiana e più in generale nel contesto sociale e istituzionale
– comprendere che in una società civile l’organizzazione della vita personale e sociale si fonda sul rispetto della legalità democratica
– riconoscere le influenze “ambientali” negative che incidono sui comportamenti propri e altrui
– conoscere le fasi significative e i principali protagonisti della lotta contro la mafia
– elaborare semplici strategie di contrasto a comportamenti illegali
– capire che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, vanno perseguite, volute, conquistate, protette e difese.
– costruire percorsi di cittadinanza attiva

Cognitivi:

– decodificare vari tipi di testo
– servirsi di diversi linguaggi per comunicare un messaggio
– scrivere un testo in forma breve ed esauriente
– condurre una ricerca storica
– cogliere analogie e differenze tra eventi e situazioni
– applicare teorie, concetti noti ad eventi nuovi
– ipotizzare strategie per raggiungere un risultato

Attività
Laboratori con le classi
Formazione dei docenti

Metodologia di lavoro

Il percorso della memoria dovrebbe articolarsi dedicando alle varie scansioni temporali un tema specifico, corredato da informazioni relative all’argomento trattato e brevi annotazioni riguardo ad alcuni movimenti e personaggi significativi; saranno inoltre riportati testi di canzoni, brani letterari, discorsi di uomini famosi, poesie, rapporti di organizzazioni. I ragazzi lavorano in piccoli gruppi per la realizzazione delle varie sezioni, l’insegnante guida la riflessione sugli argomenti problematici, orienta e facilita la progettazione del lavoro e la ricerca del materiale.
Il percorso può essere avviato e supportato dai materiali prodotti dal Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” e dall’intervento di esperti del Centro di documentazione “Giuseppe Impastato” e del Comitato ESSERCI.

Per informazioni: Centro Impastato: tel. 0916259789, mail:  centroimpastato@gmail.com
Istituto Antonio Ugo: tel. 091211794, mail: pia.blandano@tiscali.it