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Anniversario Omicidio Impastato

Anniversario Omicidio Impastato

1978-1999. 21 anni dall’omicidio di Giuseppe Impastato. Finalmente sotto processo i responsabili del delitto.
Sabato 8 maggio 1999, nel ventunesimo anniversario dell’omicidio di Giuseppe Impastato, il Centro Impastato organizza un incontro-dibattito sul tema: Il ruolo delle parti civili nei processi di mafia.

Introduce e coordina il dibattito: Umberto Santino, presidente del Centro Impastato. Intervengono: Giovanni Impastato, fratello di Giuseppe; Vincenzo Gervasi, avvocato dei familiari e del Centro Impastato; Francesco Crescimanno, avvocato dell’Ordine dei giornalisti; Armando Sorrentino, avvocato del Partito della Rifondazione comunista; Leonardo Palazzolo, avvocato del Comune di Cinisi; Salvatore Mangiapane, sindaco di Cinisi.

L’incontro si svolgerà a Cinisi, nell’Auditorium “Giuseppe Impastato” della Scuola Media “Giovanni Meli”, con inizio alle ore 17.
Nell’udienza preliminare del 10 marzo scorso sono stati ammessi come parti civili nel procedimento contro Vito Palazzolo la madre di Giuseppe Impastato Felicia Bartolotta e il fratello Giovanni, il Centro Impastato, Rifondazione comunista, l’Ordine dei giornalisti della Sicilia, il Comune di Cinisi.
Nell’udienza del 19 aprile Vito Palazzolo è stato rinviato a giudizio e il processo contro di lui comincerà il 15 ottobre. La posizione di Gaetano Badalamenti è stata stralciata; dev’essere ancora fissata l’udienza preliminare e non ci sono novità per quanto riguarda la sua estradizione dagli Stati Uniti.
L’instancabile attività di denuncia e documentazione svolta dai familiari, dai compagni di militanza e dal Centro Impastato è riuscita ad ottenere i primi risultati vent’anni dopo il delitto. Il gravissimo ritardo si spiega con l’azione di depistaggio che voleva far passare Giuseppe Impastato per terrorista e suicida e ha coperto Gaetano Badalamenti e gli altri mafiosi, i cui nomi sono stati fatti subito dopo il delitto e ripetuti in tutti questi anni.
Il Centro Impastato lo scorso 4 febbraio ha avuto un primo incontro con la Commissione parlamentare antimafia, nel corso del quale ha presentato la documentazione raccolta nel volume L’assassinio e il depistaggio e ha chiesto di approfondire le indagini sulle responsabilità dei carabinieri, della Digos e della magistratura nell’azione di depistaggio.