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Senzacasa

Senzacasa

prot. 834/07 palermo, 28. 10. 2007

Un incontro sulla Questione Palermo, a partire dai senzacasa

Il Centro Impastato, che nella sua trentennale attività ha seguito costantemente con partecipe attenzione le lotte sociali che si svolgono sul territorio, esprime viva preoccupazione per il rischio di isolamento politico che corre l’attuale iniziativa dei senzacasa che con atto irresponsabile dell’amministrazione comunale si sono visti da un giorno all’altro sfrattati dagli alberghi in cui soggiornavano e gettati sulla strada e hanno avviato un’assemblea permanente all’interno del palazzo comunale.
La loro iniziativa ha avuto l’attivo sostegno del Comitato 12 luglio, che da anni organizza diverse famiglie di senzatetto, ha condotto lotte significative con metodi democratici e nonviolenti e ha ottenuto significativi risultati come l’assegnazione delle case confiscate ai mafiosi. Non è mancata le solidarietà di singoli cittadini, di associazioni e centri sociali, ma sul piano politico solo il gruppo dei consiglieri di Altra Palermo sostiene attivamente e continuativamente le 18 famiglie sfrattate a cui si sono aggiunte altre famiglie di senzacasa e le numerose famiglie a cui da mesi è negata l’assistenza continuativa. Qualche altro consigliere ha espresso solidarietà ma è sopravvenuta la presa di distanza del Partito Democratico che ritiene illegale l’assemblea all’interno della casa comunale e teme che il ricorso all’illegalità possa generalizzarsi e mettere a rischio le aspettative degli aventi diritto. Come si può facilmente constatare non è in atto nessuna attività illegale e violenta: l’iniziativa dei senzacasa è pacifica, il Palazzo delle aquile è aperto e già si è tenuto un consiglio comunale, come era aperta la cattedrale l’anno scorso. Avere sospeso allora la celebrazione delle funzioni religiose e ora lo svolgimento regolare del consiglio comunale significa soltanto volere drammatizzare una situazione che era ed è drammatica di per sé, per l’evidente disagio dei senzacasa e soprattutto dei bambini, alcuni dei quali sono stati ricoverati in ospedale.
I consiglieri del PD sostengono che avrebbero trovato una soluzione, con la disponibilità di un ex pensionato dei gesuiti ora di proprietà demaniale. Una soluzione che le famiglie dei senzacasa hanno respinto poiché sono stanchi di soluzioni-tampone che fino ad oggi non hanno risolto i loro problemi ma hanno prolungato e aggravato il disagio.
Il Centro ritiene che l’attuale iniziativa dei senzacasa e delle famiglie che chiedono il ripristino dell’assistenza esprima disagi reali di larghi strati popolari della città e invita pertanto le forze sindacali e politiche, i rappresentanti dell’associazionismo, delle chiese, gli uomini di cultura, la cittadinanza, a un incontro in cui ognuno assuma le proprie responsabilità di fronte a un sindaco latitante, o che si limita a invocare l’intervento del governo nazionale, e prenda in seria considerazione le proposte che vengono dai protagonisti delle lotte degli ultimi anni.
La IV Commissione consiliare del Comune di Palermo ha approvato recentemente un atto di indirizzo in cui ci sono molte proposte concrete, dall’uso dei beni confiscati al recupero del patrimonio pubblico a uso abitativo attraverso l’autocostruzione, una proposta che mette insieme i bisogni di chi non ha una casa con il bisogno di lavoro di edili, di professionisti costretti alla disoccupazione o al lavoro in nero e precario. Il confronto può e deve partire da qui e deve affrontare i temi più scottanti della questione Palermo, dalla casa al lavoro. La legalità non è violata da chi chiede il soddisfacimento di diritti elementari ma da chi li ha negati e continua a negarli. Per anni il palazzo comunale ha visto prevalere prassi clientelari e interessi mafiosi; i senzacasa e gli altri cittadini che manifestano il loro disagio esprimono una volontà di legalità democratica e di partecipazione popolare che le forze democratiche non possono né ignorare né disattendere.
Proponiamo che lincontro si svolga al più presto e nel palazzo comunale, che è e dev’essere sempre di più la casa comune dei cittadini di Palermo.
Umberto Santino, Presidente del Centro Impastato